PARCO AGRISOLARE

Al via la presentazione delle domande per il bando Parco Agrisolare.

A partire dal 12 settembre è possibile presentare le domande per il bando Parco Agrisolare tramite il portale GSE.

Il bando prevede contributi a fondo perduto per l’installazione di un impianto fotovoltaico sui tetti delle aziende agricole come segue:

1- pari all’80% per aziende agricole con il vincolo dell’autoconsumo (impianto FV dimensionato in base alle bollette elettriche e le fatture del riscaldamento) – 700 milioni di euro di plafond

2- fino al 50% per aziende agricole senza vincolo – 75 milioni di euro di plafond

Sono ammissibili anche le spese per la ristrutturazione del tetto, rimozione eternit, installazione batterie di accumulo e colonnine di ricarica per mezzi elettrici.

Il bando funziona a sportello: chi arriva prima ha più chance di rientrare tra i beneficiari.

Tutta la documentazione del bando è disponibile a questo link: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/20040

CGBI ha stipulato accordi commerciali con imprese specializzate (gruppo d’acquisto) per supportare le aziende agricole nella presentazione delle domande e nella realizzazione degli interventi, pertanto chi fosse interessato può compilare la scheda di adesione e inviarla all’indirizzo cgbi@cgbi.it .

SCARICA LA SCHEDA DI ADESIONE IN PDFhttps://www.anb.it/wp-content/uploads/2023/08/All.-1-SCHEDA-RACCOLTA-DATI.pdf

CASI DI STUDIO

Nonostante l’intensità di contributo sia molto alta, si ritiene che siano economicamente convenienti le seguenti casistiche:

1.impianti con il vincolo dell’autoconsumo. Potenza realizzabile 50-1.000 kW (ovvero fabbisogno energetico annuo pari a 60.000 kWh e superficie di tetto utile di almeno 350 mq);

2.impianti senza il vincolo dell’autoconsumo. Potenza realizzabile 100-1.000 kW (ovvero un tetto della superficie utile di almeno 700 mq).

Conseguentemente i più avvantaggiati sono gli allevamenti e le aziende energivore con impianto irriguo e/o caseificio aziendale/cantina aziendale.

Riportiamo di seguito alcuni casi di studio partendo dalle seguenti ipotesi di base:

  • la durata degli investimenti è di 20 anni;
  • il costo dell’impianto FV è differenziato in base alla potenza dell’impianto (vedi singoli casi);
  • nell’importo totale dell’investimento sono inclusi tutti i costi compresi quelli delle eventuali ristrutturazioni;
  • la produzione dell’energia è standardizzata in 1.100 ore nette l’anno (nord Italia), con decalage annuo 0,4%;
  • per calcolare il risparmio annuo dell’energia in acquisto si considera un valore di 150 €/MWh;
  • l’energia immessa in rete viene valorizzata a 67 €/MWh;
  • i prezzi dell’energia sono maggiorati annualmente del 1,5% e i costi di funzionamento del 2%;
  • viene ipotizzata una cambiale agraria di un anno, quale anticipo del contributo, con un tasso di interesse del 5%;

Non sono considerate variabili tecniche dirimenti, quali:

  • Conformazione del tetto e orientamenti
  • Portata del tetto
  • Capacità della rete di accogliere la potenza desiderata